Con l'ultima manovra, il governo Meloni ha ritoccato al rialzo il tetto di spesa previsto per l'acquisto di prestazioni sanitarie dai privati. Secondo la Corte dei Conti, però, le cifre reali sborsate dalle Regioni per far svolgere esami, visite, ricoveri, etc... nelle strutture accreditate sono già oggi molto più alte, di quanto fissato dalla legge.
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Grazie all'ultima legge di bilancio del governo Meloni, nel 2025 il budget del ministero della Difesa supererà quota 30 miliardi, un livello mai raggiunto prima. A trainare i numeri è la spesa per i nuovi sistemi d'arma. Ma ci sono anche i soldi destinati a un gran numero di interventi per creare, ristrutturare o ampliare nuovi siti militari. Quelli del dicastero di Guido Crosetto sono tra i pochi investimenti salvati dalla tagliola, che invece ha colpito molti dei progetti in pancia agli altri ministeri.
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Per far quadrare i conti della manovra e adeguarsi alle nuove regole europee, il governo ha previsto nella manovra tagli miliardari nei prossimi anni ai ministeri e agli enti locali. Nelle audizioni dei tecnici alla Camera in vista del voto della legge di bilancio sono emersi chiaramente il peso della sforbiciata alla spesa pubblica e i suoi possibili effetti.
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L'arrivo in parlamento della legge di bilancio ha certificato come molte delle vecchie e nuove promesse del governo Meloni non siano compatibili con i nuovi vincoli di bilancio europei: dall'estensione della flat tax al taglio del canone Rai, fino all'aumento delle pensioni minime. Ma non è tutto. Per far quadrare i conti della manovra, il ministro dell'Economia Giorgetti ha "nascosto" nel testo una serie di escamotage, necessari a limitare l'esborso delle casse pubbliche. Ve ne sveliamo alcuni.
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Il testo della legge di bilancio conferma che il "sacrificio" delle banche per far quadrare i conti dello Stato si tradurrà per la gran parte in un prestito, a costo zero. Il tutto grazie a un artificio contabile, già usato dai governi Conte e Draghi. Il reale esborso del sistema bancario sarà molto inferiore, rispetto ai tre miliardi e mezzo sbandierati dal governo.
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Le fondamenta dell'accordo tra Italia e Albania sui migranti rischiano di crollare fin dall'arrivo dei primi naufraghi trasportati in territorio albanese. Una recente sentenza della Corte di Giustizia europea infatti impone una concezione restrittiva del concetto di Paese sicuro, che potrebbe impedire l'applicazione delle procedure accelerate previste alla maggior parte dei richiedenti asilo, rinchiusi nei centri dello Stato balcanico. Fonti di palazzo Chigi però spiegano a Fanpage.it che per ora il governo non intende cambiare le regole del protocollo. E così l'esecutivo Meloni si prepara a un nuovo scontro con la magistratura.
Il ministro Francesco Lollobrigida festeggia il traguardo dei 100milla visitatori dell'expo "DiviNazione", organizzata a Siracusa in occasione del G7 dell'Agricoltura. Un risultato raggiunto anche grazie alla mobilitazione in massa delle organizzazioni che partecipano all'evento. Intanto però emergono ulteriori dettagli sui costi sostenuti dal ministero, per trasferire tutta la struttura sull'isola per più di una settimana.
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Incontrando a palazzo Chigi sindacati e imprese, il sottosegretario Mantovano ha illustrato il prossimo intervento sul decreto flussi. Il governo vuole aumentare il numero di click day e le quote d'ingresso per i lavoratori extracomunitari e combattere le frodi emerse nel mercato dei visti. Ma per la Cgil risolvere i problemi è impossibile, senza una revisione complessiva della legge sull'immigrazione.
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La premier Meloni ha inaugurato l'expo "DiviNazione", la maxi fiera voluta da Francesco Lollobrigida, in parallelo al G7 dei ministri dell'Agricoltura. Per oltre una settimana, buona parte dello staff del ministero si trasferirà da Roma a Siracusa, sede dell'evento. Per questo motivo, alla vigilia dell'avvio della kermesse, Lollobrigida avrebbe aumentato in modo considerevole il fondo spese per le missioni del suo dicastero.
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Doveva essere una grande festa di due giorni, in onore del generale Roberto Vannacci, ma in realtà il raduno dei vannacciani italiani si è ridotto a un comizio/intervista dell'eurodeputato leghista, con poco altro attorno. Vannacci ha ribadito che per ora non fonderà un suo partito, ma per il futuro ha lasciato aperta ogni possibilità. E molti dei suoi supporter -delusi dal governo Meloni - lo spingono a mollare la Lega e mettersi in proprio.
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