R0 e Rt, chi comunica il dato in Italia? E qual è il valore che farà la differenza?


Con la partenza della fase 2 dell’emergenza coronavirus, l’attenzione sarà puntata sull’andamento della situazione epidemiologica attraverso una serie di indicatori per i quali è fissato un livello di guardia. Allo sforamento, scatterà l’allerta e verranno riattivate le “zone rosse”. Ecco di cosa terrà conto la valutazione del rischio che potrebbe determinare il ritorno alla fase 1.
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Vaccino coronavirus, Garattini: “In Italia serviranno almeno 40 milioni di dosi”


Silvio Garattini, farmacologo e fondatore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri IRCCS, a Fanpage.it: “Potrebbe non essere disponibile per tutti, ma solo per il Paese in cui è stato sviluppato. Nel caso di brevetto, il Governo dovrà arrivare a degli accordi per la licenza obbligatoria. Sarà anche importante lo sviluppo di un farmaco attivo per coloro che non si possono vaccinare o nel caso in cui non ci si voglia vaccinare”.
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R0 “diventa” Rt: cos’è quest’altro indice di contagio e sopra quale soglia scatterà l’allarme?


Lo abbiamo chiesto al prof. Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università degli Studi di Milano che, chiarendo la differenza tra i diversi indici di contagio da coronavirus utilizzati dall’Istituto di Superiore di Sanità, spiega a Fanpage.it quali saranno i rischi dell’allentamento delle misure previsto per la fase 2 e come saranno calcolate le “soglie sentinella” introdotte in diretta tv dal Premier Giuseppe Conte per cui il Ministro della Salute potrà intervenire, riattivando i divieti.
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