Il governo cerca di salvare la banca Popolare di Bari

Consiglio dei ministri sull'istituto di credito, dopo che il consiglio di amministrazione era stato convocato da Banca d'Italia.

A Palazzo Chigi un Consiglio dei ministri sul dossier della Popolare di Bari. Il cda dell’istituto secondo quanto si apprende da fonti finanziarie, è stato convocato nel tardo pomeriggio dalla Vigilanza della Banca d’Italia per provvedimenti di vigilanza. Il 12 dicembre i il board ha avviato le procedure per una azione di responsabilità nei confronti dell’ex amministratore delegato e di ex dirigenti dell’Istituto.

a convocazione improvvisa di un Consiglio dei ministri sulle banche, senza alcuna condivisione e dopo aver espressamente escluso ogni forzatura o accelerazione su questa delicata materia, segna un gravissimo punto di rottura nel metodo e nel merito”. Lo dichiara Luigi Marattin, vicepresidente dei deputati di Italia Viva. (segue)
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IL FONDO DI TUTELA DEI DEPOSITI PRONTO A INTERVENIRE

Il Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) sta monitorando l’evoluzione della crisi della Banca Popolare di Bari, in attesa di capire come dovrà intervenire nel salvataggio della banca pugliese. Il fondo riunirà il comitato di gestione il 18 dicembre e il consiglio il 20 dicembre, per una serie di adempimenti di fine anno. Gli appuntamenti, a quanto si apprende, serviranno anche per un aggiornamento sulla situazione della Bari ma eventuali decisioni dipenderanno dall’evoluzione della situazione. Al momento, infatti, sul tavolo del Fitd non è ancora stata presentata da parte della Bari una richiesta di intervento accompagnata da un piano industriale dettagliato con il connesso fabbisogno di capitale. In ogni caso il Fitd per intervenire ha bisogno di un «compagno di viaggio», un soggetto che si assuma il ruolo di partner industriale, come è stato Ccb per Carige. Per ora il nome che è circolato è stato quello di Mediocredito centrale, soggetto pubblico, controllato indirettamente dal Mef. Ma il premier Giuseppe Conte aveva detto nel pomeriggio che «al momento non c’è nessuna necessità di intervenire con nessuna banca».

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