Tatiana, la versione dell’amico Dragos: “Ha fatto tutto lei”

AGI - "È stata lei a organizzare tutto e a chiedermi di aiutarla perché diceva che ero l'unico di cui si fidava. Mi ha detto che era giù di morale e voleva isolarsi dal mondo per un po', ancora qualche giorno e poi sarebbe tornata a casa". È quanto ha riferito ai carabinieri Dragos-Ioan Gheormescu, l'amico di Tatiana Tramacere, ragazza di cui non si avevano notizie dal 24 ottobre scorso, quando è stato ascoltato dagli investigatori per fare luce sulla vicenda 

Tatiana Tramacere, la 27enne scomparsa dal 24 novembre, è stata trovata viva ieri dai carabinieri all’interno della mansarda della casa di Dragos Ioan Gheormescu, 30enne di origini rumene, suo amico. L’uomo risulta formalmente indagato per istigazione al suicidio nell’ambito dell’inchiesta sulla scomparsa della giovane studentessa di Filosofia.

Al momento non è ancora chiaro cosa sia accaduto in questi dieci giorni: gli investigatori stanno cercando di capire se Tatiana sia stata trattenuta contro la sua volontà o se si sia trattato di un allontanamento volontario, con un eventuale aiuto o copertura da parte del 30enne.

La notizia del ritrovamento è stata confermata dal procuratore della Repubblica di Lecce, Giuseppe Capoccia. "Tatiana è viva e sta bene. Si trova in condizioni apparentemente buone. Ora lasciateci lavorare per capire se vi sia stato uno stato di costrizione o una sua scelta volontaria", ha dichiarato il comandante dei carabinieri dopo l’ispezione nella casa di Gheormescu.

Tripla gioia al policlinico di Messina: nascono 3 gemelli, stanno tutti bene

AGI - Due fiocchi azzurri e uno rosa. Stanno bene e torneranno presto a casa i tre gemellini nati qualche giorno fa al policlinico di Messina. Sono due maschi di un chilo e 300 grammi e di un chilo e 840 grammi, e una femmina di un chilo e 120 grammi. La mamma, 31 anni, è stata seguita dai professionisti dell'Unità Operativa Complessa di Ginecologia e Ostetricia diretta da Stefano Cianci. Un parto programmato con cesareo a 33 settimane che si inserisce in un anno positivo di nascite per l'azienda ospedaliera universitario dove a oggi si registra un trend in salita, con 16 parti in più rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso.

"La gestione di un parto trigemellare a 33 settimane - sottolinea Cianci - richiede elevata preparazione, coordinamento multidisciplinare e tempestività clinica. Il risultato positivo ottenuto testimonia l'eccellenza e la sicurezza dell'assistenza materno-infantile del nostro Policlinico. La collaborazione tra Ostetricia, Anestesia, Neonatologia e la Terapia intensiva neonatale rappresenta il vero punto di forza del nostro lavoro".

"I piccoli - afferma Eloisa Gitto - sono stati sottoposti a monitoraggio continuo dei parametri vitali oltre che a controlli specifici per garantire un pieno adattamento alla vita extrauterina. Due di loro sono stati aiutati da un punto di vista respiratorio in ventilazione non invasiva con la Ncpap. Dopo la dimissione saranno seguiti per i follow up all'interno dei nostri ambulatori".

"Una buona notizia - ha detto il direttore generale Giorgio Giulio Santonocito - non solo perché un segnalo positivo in un contesto complessivo in cui è prevalente la denatalità, ma perché valorizza il ruolo del nostro punto nascita che, come ospedale universitario, ha al suo interno tutte le specialità per poter assistere al meglio mamme e bambini".

Caso Orlandi: spunta una nuova pista, perquisita casa dello zio Meneguzzi

AGI - C'è una nuova "pista investigativa" nell'inchiesta della procura di Roma sulla scomparsa di Emanuela Orlandi, avvenuta il 22 giugno 1983, nella Capitale, mentre la ragazza rientrava a casa dopo le lezioni di musica. Ne dà notizia Giuseppe Scarpa su La Repubblica. Secondo il quotidiano romano, infatti, "nell'aprile del 2024" gli investigatori, coordinati dal pm Stefano Luciani, si sarebbero recati nella villetta di Torano, in provincia di Rieti, di Mario Meneguzzi, zio di Emanuela, defunto anni fa, per una perquisizione. È la prima volta che su un atto giudiziario compare il nome di Meneguzzi.

Il coinvolgimento dello zio di Emanuela Orlandi viene indicato dalla procura di Roma come "ipotesi investigativa, ma non l'unica, che lo vede coinvolto nella sparizione" della nipote. Non si tratta di un passaggio formale qualsiasi: è scritto nero su bianco in un decreto di perquisizione. Il provvedimento rimasto finora sconosciuto è stato eseguito nell'aprile del 2024. A perquisire la casa sono stati i carabinieri del Nucleo Investigativo del comando provinciale di Roma, che si sono presentati nella villa di Meneguzzi a Torano, in provincia di Rieti, a poco meno di cento chilometri dalla Capitale.

Le piste investigative multiple e il ruolo dello zio

Nel decreto i magistrati precisano che quella non è l'unica ipotesi al vaglio. Un passaggio che certifica l'esistenza di piste investigative multiple, sviluppate in parallelo. Ma chi è Meneguzzi? Lo zio di Emanuela è stato una figura centrale nella trattativa con i presunti rapitori che, nei mesi successivi alla scomparsa della cittadina vaticana, telefonavano a casa di Ercole Orlandi, in Vaticano, padre della ragazza ed ex dipendente della Prefettura della Casa Pontificia, morto a sua volta nel 2004.

Tatiana Tramacere ha confessato l’allontanamento volontario

La scomparsa di Tatiana Tramacere, svanita il 24 novembre e ritrovata viva il 4 dicembre, si è chiusa con un quadro diverso da quello temuto nei giorni scorsi. Secondo quanto emerso dagli interrogatori, la 27enne si sarebbe allontanata volontariamente. Dragos-loan Gheormescu, l’amico trentenne nella cui mansarda è stata ritrovata, ha riferito ai carabinieri: «È stata lei ad organizzare tutto e a chiedermi di aiutarla perché diceva che ero l’unico di cui si fidava. Mi ha detto che era giù di morale e voleva isolarsi dal mondo per un po’». Una versione confermata dalla stessa Tatiana, poi rientrata a casa dopo i controlli in ospedale.

I due avevano una relazione

Quando i militari giovedì sono entrati nell’abitazione di Gheormescu, la giovane non era visibile: si era nascosta in un abbaino raggiungibile dal terrazzo. Il ragazzo avrebbe spiegato di aver tentato di convincerla a porre fine alla fuga, vista l’attenzione ormai altissima. Le indagini avevano già accertato che i due avevano una relazione, documentata dalle immagini delle telecamere che li riprendono mentre si baciano e rientrano insieme nella palazzina. Il giovane non è stato sottoposto ad alcun provvedimento.