L’acqua alta a Venezia e chi nega il riscaldamento globale

Mentre la città finisce sommersa, Lega, Forza Italia e e Fratelli d'Italia hanno bocciato gli emendamenti in Regione per contrastare i cambiamenti climatici. Poco prima che anche l'aula consiliare si allagasse. Greenpeace e ambientalisti lanciano l'allarme. Ma c'è chi parla di «terrorismo» e «catastrofismo».

È il surriscalmento globale che ci presenta il conto? L’acqua alta che ha stravolto Venezia ha proiettato l’Italia sulle prime pagine di tutti i media internazionali. Che non hanno esitato a dare la colpa al «cambiamento climatico» per la «marea più alta degli ultimi 50 anni», come per esempio ha titolato in apertura il sito della Bbc, citando le parole del sindaco Luigi Brugnaro che ha parlato di un evento destinato a lasciare «segni indelebili» sulla città.

LA MAGGIORANZA “NEGAZIONISTA” FINISCE COI PIEDI A MOLLO

Eppure, forse anche per la simpatia che una parte politica proprio non riesce a sviluppare nei confronti dell’attivista Greta Thunberg e delle sue lotte ecologiste, nella Regione Veneto la maggioranza composta da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia ha appena bocciato gli emendamenti per contrastare i cambiamenti climatici. E da lì a poco, ironia della sorte, l’aula consiliare si è allagata, come ha testimoniato Andrea Zanoni del Partito democratico.

Una parte del post su Facebook di Zanoni.

Anche qualcun altro è scettico. Tipo Arrigo Cipriani, 87enne volto storico di Venezia e da anni alla guida dell’Harry’s bar, locale simbolo della Laguna: «Si fa solo del terrorismo climatico senza senso. Nella storia c’è stato il secolo del Rinascimento, questo è il secolo del rimbecillimento», ha detto, parlando di «catastrofismi» che non fanno bene alla città.

MA PER GREENPEACE «NON È SOLO MALTEMPO»

Eppure secondo il responsabile della campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia, Luca Iacoboni, «l’ondata di eventi climatici estremi che ha interessato da Nord a Sud vaste zone dell’Italia non è maltempo, ma la conseguenza della crisi climatica. E quanto accaduto a Venezia non è, purtroppo, altro che un drammatico esempio dell’emergenza che già viviamo ogni giorno sulla nostra pelle».

Il governo per i decenni a venire prevede un massiccio utilizzo del gas, che è parte del problema e non la soluzione


Greenpeace Italia

Greenpeace ha chiesto quindi al governo italiano di «fornire immediatamente supporto alle persone colpite da questi eventi estremi e di lavorare efficacemente sulle cause dei cambiamenti climatici, partendo da un rapido cambiamento dei piani energetici nazionali. In particolare, il Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) che il governo sta portando avanti, e che verrà approvato entro la fine del 2019, prevede un massiccio utilizzo del gas per i decenni a venire. Così facendo si aggraverebbe la crisi climatica, perché il gas è parte del problema e non della soluzione, come cercano di far credere governo e grandi aziende del settore».

GLI AMBIENTALISTI: «DECISIONI UMANE SCELLERATE»

Marco Gasparinetti ha parlato invece a nome del Gruppo 24 Aprile, la piattaforma civica impegnata nella difesa ambientale di Venezia. Dicendo che «restare coi piedi per terra è un lusso che a noi è negato, dal cambiamento climatico in corso e da decisioni umane scellerate, dettate da avidità e corruzione. Venezia ha bisogno di scelte coraggiose, di passione contrapposta al cinismo affaristico, di persone integerrime e competenti». E che magari non negano il global warming.

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Chi è Vincenzo Mollica, la storica voce della Rai

Il giornalista racconta da 40 anni l'ambiente del cinema, dell'arte e della televisione. E il Parkinson e la cecità non gli impediscono di continuare.

Da anni Vincenzo Mollica racconta il mondo dello spettacolo, dell’arte e della canzone d’autore. Un talento che lo storico giornalista modenese (classe 1953) ha cominciato a sviluppare nel 1980. È quello l’anno in cui è entrato in Rai, entrando a far parte della redazione del Tg 1 e cominciando a realizzare i suoi primi lavori sui più importanti personaggi del cinema e della musica. Il suo sguardo sul mondo dello spettacolo si è fatto talmente prezioso che, nel 1995, sul numero del Topolino 2074, è stata pubblicata la storia Paperino Oscar per i cento anni, dove fa la sua comparsa il personaggio di Vincenzo Paperica, un giornalista che lo ricorda in tutto e per tutto.

IL PARKINSON NON HA FERMATO MOLLICA

«Le mani che tremano? Quello è il morbo di Parkinson. Non mi faccio mancare nulla. Ho anche il diabete. Sono un abile orchestratore di medicinali».  Con queste parole il celebre inviato del Tg 1 appassionato da sempre di spettacolo e fumetti, nel febbraio del 2019, aveva dichiarato la sua malattia al Corriere della Sera. Il limite fisico che lo attanaglia, tuttavia, non ha fermato la dinamicità del suo spirito, come dimostra la sua attuale collaborazione televisiva accanto a Fiorello. L’approccio positivo che rivolge al mondo ha caratterizzato tutta la sua carriera di critico d’arte. Si è infatti sempre contraddistinto per la sua estrema bontà d’opinione. Tanto che il collega Aldo Grasso ha coniato per lui il termine “Mollichismo“. Un concetto con cui ci si riferisce alla sua tendenza a «parlare sempre bene di tutti»

MOLLICA SI FA PUPAZZO E AFFIANCA FIORELLO SU VIVA RAIPLAY!

Voce sferzante e ironia dissacrante. È nei panni di un pupazzo che il conduttore televisivo di 66 anni, dall’alto di un palchetto in studio, ha interagito durante il varietà Viva RaiPlay!, in cui Mollica affianca Fiorello E, nel corso delle puntate, quando lo showman catanese chiede un Mollica in versione pupazzo risponde. E lo fa con sarcasmo, utilizzando un linguaggio sfacciatamente giovanile. «Bella Fiorello, me la sto sciallando di brutto» ha risposto durante la prima puntata allo showman catanese che gli ha chiesto come stesse. La voce che per anni si è prestata ad approfondire lo spettacolo nella rubrica DoReCiakGulp del Tg 1 ha regalato al pubblico di Viva RaiPlay perle sulla musica trap e sulla sua sensazione di “sciabbarabba

IL CRITICO DEL TG 1 CONVIVE DA SEMPRE CON LA CECITÀ

Mollica ha imparato a convivere fin dall’infanzia con una salute cagionevole. A sette anni, durante una visita oculistica in Calabria, gli è stata infatti diagnosticata all’occhio sinistro un’uveite (infiammazione di una membrana tra la cornea e la sclera). Sempre nell’intervista al Corriere, ha raccontato che dopo aver scoperto la diagnosi si impegnò a memorizzare tutti i dettagli del mondo che lo circondava, per ricordarsene «quando sarebbero calate le tenebre». Adesso, invece, un glaucoma gli ha rovinato quasi il 100% del nervo ottico dell’occhio destro. Mollica è rimasto quasi cieco, ma il buio sulla sua curiosità sembra non voler scendere mai.

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Chi è Vincenzo Mollica, la storica voce della Rai

Il giornalista racconta da 40 anni l'ambiente del cinema, dell'arte e della televisione. E il Parkinson e la cecità non gli impediscono di continuare.

Da anni Vincenzo Mollica racconta il mondo dello spettacolo, dell’arte e della canzone d’autore. Un talento che lo storico giornalista modenese (classe 1953) ha cominciato a sviluppare nel 1980. È quello l’anno in cui è entrato in Rai, entrando a far parte della redazione del Tg 1 e cominciando a realizzare i suoi primi lavori sui più importanti personaggi del cinema e della musica. Il suo sguardo sul mondo dello spettacolo si è fatto talmente prezioso che, nel 1995, sul numero del Topolino 2074, è stata pubblicata la storia Paperino Oscar per i cento anni, dove fa la sua comparsa il personaggio di Vincenzo Paperica, un giornalista che lo ricorda in tutto e per tutto.

IL PARKINSON NON HA FERMATO MOLLICA

«Le mani che tremano? Quello è il morbo di Parkinson. Non mi faccio mancare nulla. Ho anche il diabete. Sono un abile orchestratore di medicinali».  Con queste parole il celebre inviato del Tg 1 appassionato da sempre di spettacolo e fumetti, nel febbraio del 2019, aveva dichiarato la sua malattia al Corriere della Sera. Il limite fisico che lo attanaglia, tuttavia, non ha fermato la dinamicità del suo spirito, come dimostra la sua attuale collaborazione televisiva accanto a Fiorello. L’approccio positivo che rivolge al mondo ha caratterizzato tutta la sua carriera di critico d’arte. Si è infatti sempre contraddistinto per la sua estrema bontà d’opinione. Tanto che il collega Aldo Grasso ha coniato per lui il termine “Mollichismo“. Un concetto con cui ci si riferisce alla sua tendenza a «parlare sempre bene di tutti»

MOLLICA SI FA PUPAZZO E AFFIANCA FIORELLO SU VIVA RAIPLAY!

Voce sferzante e ironia dissacrante. È nei panni di un pupazzo che il conduttore televisivo di 66 anni, dall’alto di un palchetto in studio, ha interagito durante il varietà Viva RaiPlay!, in cui Mollica affianca Fiorello E, nel corso delle puntate, quando lo showman catanese chiede un Mollica in versione pupazzo risponde. E lo fa con sarcasmo, utilizzando un linguaggio sfacciatamente giovanile. «Bella Fiorello, me la sto sciallando di brutto» ha risposto durante la prima puntata allo showman catanese che gli ha chiesto come stesse. La voce che per anni si è prestata ad approfondire lo spettacolo nella rubrica DoReCiakGulp del Tg 1 ha regalato al pubblico di Viva RaiPlay perle sulla musica trap e sulla sua sensazione di “sciabbarabba

IL CRITICO DEL TG 1 CONVIVE DA SEMPRE CON LA CECITÀ

Mollica ha imparato a convivere fin dall’infanzia con una salute cagionevole. A sette anni, durante una visita oculistica in Calabria, gli è stata infatti diagnosticata all’occhio sinistro un’uveite (infiammazione di una membrana tra la cornea e la sclera). Sempre nell’intervista al Corriere, ha raccontato che dopo aver scoperto la diagnosi si impegnò a memorizzare tutti i dettagli del mondo che lo circondava, per ricordarsene «quando sarebbero calate le tenebre». Adesso, invece, un glaucoma gli ha rovinato quasi il 100% del nervo ottico dell’occhio destro. Mollica è rimasto quasi cieco, ma il buio sulla sua curiosità sembra non voler scendere mai.

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Chi è Danti, il cantante nel cast di Viva RaiPlay

Collabora con Fiorello dal 2017, ma la sua carriera è iniziata molto prima con il gruppo musicale Two Fingerz. È autore di brani di brani molto popolari, come Andiamo a comandare e "Tutto molto interessante", entrambi cantati da Fabio Rovazzi. Ha un passato come parrucchiere.

C’è anche il rapper e cantautore Danti nel cast di Viva Raiplay, il nuovo programma condotto da Rosario Fiorello in onda a partire dal 4 novembre 2019 sulla rinnovata piattaforma Rai. L’ex voce dei Two Fingerz prende parte allo show insieme ai ballerini del gruppo Urban Theory, al trio di cantanti e intrattenitori Gemelli di Guidonia, al maestro Enrico Cremonesi e al giornalista e scrittore Vincenzo Mollica.

CARRIERA DA RAPPER E CANTANTE

La collaborazione di Danti, pseudonimo di Daniele Lazzarin, con il comico siciliano è cominciata nel 2017: a partire da quell’anno egli è infatti entrato del cast di Fiorello, partecipando al programma televisivo Edicola Fiore su Sky Uno (in replica su Tv8) e successivamente a Il Rosario della sera, trasmissione radiofonica di Radio Deejay andata in onda nel 2018 e nel 2019. La carriera del cantante è però cominciata molto tempo prima del fortunato incontro con lo showman catanese. Classe 1981, Danti è nato a Desio, un comune nella provincia di Monza e Brianza. Sin da bambino ha sviluppato un forte amore per la musica, che lo ha portato, ad appena 17 anni, ad aprire il suo primo studio di registrazione. Nel 2003 ha fondato, insieme al suo amico Riccardo Garifo, anche noto come Roofio, il gruppo Two Fingerz. Tre anni più tardi il duo ha inciso il primo album, Downtown, imboccando la via del successo. Successivamente, Danti e Roofio hanno condotto i programmi televisivi Made in Italy – Two fingerz (2011) e il Two fingerz show (2012) sul canale Hip hop tv di Sky. L’ultimo album del gruppo, La tecnica Bukowski, risale al 2015 e vede collaborazioni con personaggi di primo piano della scena musicale italiana, come J-Ax, Lorenzo Fragola, MadMan e Vacca. La carriera di Danti da solista è invece cominciata nel 2017: di lì in poi il cantante ha collaborato come autore per brani come Andiamo a comandare, Tutto molto interessante e Volare, realizzati insieme a Gianni Morandi e Fabio Rovazzi.

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@rosario_fiorello ti voglio bene !! Tvbowie

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CARRIERA DA PARRUCCHIERE

Anche dopo aver raggiunto un discreto successo come artista, Danti ha continuato a lavorare come parrucchiere, il mestiere iniziato a 20 anni. Nel 2014 il cantante ha infatti detto a Repubblica di trovare ispirazione per le rime direttamente dai suoi clienti, definendo questa esperienza come «un bagno nella vita che mi da spunti per creare musica». Il suo periodo come parrucchiere si è, tuttavia, concluso dopo la firma del contratto con la casa discografica Sony Atv. Successivamente, il rapper ha raccontato al magazine Dj mag Italia di avere una certa nostalgia per quel rapporto con le persone lasciato nel suo salone: «Certo, mi manca il rapporto con certe persone. A volte la cosa era imbarazzante, quando ti entravano mamme coi bambini a chiedere autografi e farsi un taglio all’ultimo grido. La situazione però è cambiata».

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Chi è Danti, il cantante nel cast di Viva RaiPlay

Collabora con Fiorello dal 2017, ma la sua carriera è iniziata molto prima con il gruppo musicale Two Fingerz. È autore di brani di brani molto popolari, come Andiamo a comandare e "Tutto molto interessante", entrambi cantati da Fabio Rovazzi. Ha un passato come parrucchiere.

C’è anche il rapper e cantautore Danti nel cast di Viva Raiplay, il nuovo programma condotto da Rosario Fiorello in onda a partire dal 4 novembre 2019 sulla rinnovata piattaforma Rai. L’ex voce dei Two Fingerz prende parte allo show insieme ai ballerini del gruppo Urban Theory, al trio di cantanti e intrattenitori Gemelli di Guidonia, al maestro Enrico Cremonesi e al giornalista e scrittore Vincenzo Mollica.

CARRIERA DA RAPPER E CANTANTE

La collaborazione di Danti, pseudonimo di Daniele Lazzarin, con il comico siciliano è cominciata nel 2017: a partire da quell’anno egli è infatti entrato del cast di Fiorello, partecipando al programma televisivo Edicola Fiore su Sky Uno (in replica su Tv8) e successivamente a Il Rosario della sera, trasmissione radiofonica di Radio Deejay andata in onda nel 2018 e nel 2019. La carriera del cantante è però cominciata molto tempo prima del fortunato incontro con lo showman catanese. Classe 1981, Danti è nato a Desio, un comune nella provincia di Monza e Brianza. Sin da bambino ha sviluppato un forte amore per la musica, che lo ha portato, ad appena 17 anni, ad aprire il suo primo studio di registrazione. Nel 2003 ha fondato, insieme al suo amico Riccardo Garifo, anche noto come Roofio, il gruppo Two Fingerz. Tre anni più tardi il duo ha inciso il primo album, Downtown, imboccando la via del successo. Successivamente, Danti e Roofio hanno condotto i programmi televisivi Made in Italy – Two fingerz (2011) e il Two fingerz show (2012) sul canale Hip hop tv di Sky. L’ultimo album del gruppo, La tecnica Bukowski, risale al 2015 e vede collaborazioni con personaggi di primo piano della scena musicale italiana, come J-Ax, Lorenzo Fragola, MadMan e Vacca. La carriera di Danti da solista è invece cominciata nel 2017: di lì in poi il cantante ha collaborato come autore per brani come Andiamo a comandare, Tutto molto interessante e Volare, realizzati insieme a Gianni Morandi e Fabio Rovazzi.

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CARRIERA DA PARRUCCHIERE

Anche dopo aver raggiunto un discreto successo come artista, Danti ha continuato a lavorare come parrucchiere, il mestiere iniziato a 20 anni. Nel 2014 il cantante ha infatti detto a Repubblica di trovare ispirazione per le rime direttamente dai suoi clienti, definendo questa esperienza come «un bagno nella vita che mi da spunti per creare musica». Il suo periodo come parrucchiere si è, tuttavia, concluso dopo la firma del contratto con la casa discografica Sony Atv. Successivamente, il rapper ha raccontato al magazine Dj mag Italia di avere una certa nostalgia per quel rapporto con le persone lasciato nel suo salone: «Certo, mi manca il rapporto con certe persone. A volte la cosa era imbarazzante, quando ti entravano mamme coi bambini a chiedere autografi e farsi un taglio all’ultimo grido. La situazione però è cambiata».

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Chi sono i Gemelli di Guidonia, i cantanti di Viva RaiPlay

Sono Pacifico, Eduardo e Gino, tre fratelli legati dalla passione per la comicità e per la musica. Hanno cominciato con le prime prove tra le mura di casa. E oggi si esibiscono accanto a Fiorello.

Fiorello è tornato sugli schermi della Rai con Viva RaiPlay!, il varietà che ha preso il via il 4 novembre 2019. E non è da solo sul palcoscenico: ci sono diversi volti celebri, tra cui i ballerini del gruppo Urban Theory, il maestro Enrico Cremonesi, il giornalista Vincenzo Mollica (in versione pupazzo) e il rapper Danti (al secolo Daniele Lazzarin). Non mancano poi, con il loro carico di comicità e musica, tre fratelli canterini. O meglio, come li ha ribattezzati lo stesso showman catanese, i Gemelli di Guidonia.

L’ESIBIZIONE DEI TRE GEMELLI A TÚ SÍ QUE VALES

Sul palco di Tú sí que Vales, nel novembre del 2017, si esibirono con il nome Gemelli di Guidonia. Ma l’appellativo potrebbe essere fuorviante. Perché, in realtà, le tre ugole d’oro sono “soltanto” fratelli. Si chiamano Pacifico, Gino ed Eduardo Acciarino. Il talento che li ha fatti brillare? Fare loro i testi di canzoni celebri e riproporli in chiave ironica. Durante quella puntata si esibirono proponendo rivisitazioni dei Neri per caso, di Shakira e di Marco Mengoni. E fecero il pieno di consensi, ottenendo quattro pareri positivi dalla giuria e il 100% della giuria popolare. Ma trasmettere quello che fanno non è semplice. Più facile vederli all’opera. Sui loro profili social (in cui ci sono scatti che li immortalano con i grandi volti dello showbusiness, tra cui Michele Zarrillo, Beppe Vessicchio, Mahmood), si definiscono giocherelloni della musica, comici, intrattenitori. E, in effetti, sembra non ci sia una definizione migliore per descrivere la loro arte.

I Gemelli di Guidonia cantano Buca Buca, rivisitazione della canzone Tuca tuca, di raffaella Carrà

I GEMELLI DI GUIDONIA E IL BUCA BUCA

I tre fratelli canterini si cimentano nella musica, nel teatro, nella televisione. Ma la loro specialità è stravolgere le canzoni più note. Ed è quello che hanno fatto con uno degli evergreen della tradizione italiana: il Tuca Tuca (1971) dell’intramontabile Raffaella Carrà. Basta un attimo affinché il celebre ritornello si trasformi subito in Buca Buca, un’esclamazione che i tre fratelli emettono all’unisono, mentre percorrono in auto una strada evidentemente poco asfaltata. Ma nemmeno il conseguente «mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi pia» sopravvive all’estro creativo dei tre. E, forse pensando agli ammortizzatori, si trasforma in un più gretto «mortacci, mortacci, mortacci, mortacci, mortac’».

L’ARRIVO IN TELEVISIONE DOPO L’ESIBIZIONE DAVANTI AL PAPA

Ed è grazie all’affiatamento a cui lavorano inconsapevolmente da una vita intera che i primi successi non si sono fatti attendere. Era infatti il lontano 1999 quando, giovanissimi, vinsero il Tiburfestival. Un’altra grande soddisfazione arrivò nel 2000, quando si esibirono in due occasioni in piazza San Pietro, proprio sotto gli occhi di Papa Giovanni Paolo II. Da allora le occasioni per stare sotto i riflettori della Rai si moltiplicarono. Oltre ai programmi del palinsesto notturno, cominciarono a vantare collaborazioni con Rai International e con Claudio Baglioni (con cui collaborarono nella manifestazione “O’scia” a Lampedusa). Nel 2010 i tre fratelli romani d’adozione divennero ospiti fissi su Radio 2 in diretta da Sanremo e parteciparono nella veste di co-conduttori alla serata di commemorazione per i 149 anni dell’esercito Italiano.

I TRE FRATELLI SONO “EFFERVESCENTI NATURALI”

L’appellativo Gemelli di Guidonia si deve a Fiorello, che glielo ha attribuito durante una puntata del programma Edicola Fiore. Ma la loro formazione fraterna si chiamava originariamente Effervescenti naturali. La collaborazione che li lega nella carriera cominciò sotto forma di gioco, tra le mura di casa Acciarino. A Pacifico piaceva esercitarsi con una piccola tastiera. E Gino, che invece si dilettava con il canto, non tardò a sfruttare l’abilità del fratello per misurarsi insieme a lui con i primi duetti. La formazione si allargò al trio quando Eduardo mostrò di condividere con i due fratelli maggiori la vena istrionica che li ha portati a fare tanta strada insieme.

OLTRE LA MUSICA, LA RADIO, IL TEATRO

Le occasioni di collaborazione non si sono fermate all’ambito musicale per i tre fratelli. Nel 2015 si sono spalancate anche le porte del teatro, quando sono stati ingaggiati nel cast dell’ultimo tour teatrale di Fiorello dal titolo L’ora del Rosario. La tournée, dopo diversi appuntamenti in tutta Italia, ha valicato i confini del Paese, sconfinando a Parigi, Londra, Zurigo, Lugano e Bruxelles. Nel 2018 sono poi diventati ospiti fissi di Radio Deejay. Gli appuntamenti negli studi radiofonici hanno cominciato ad alternarsi a quelli negli studi televisivi di Tv2000, dove sono regolarmente intervenuti nei panni di comici.

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Chi sono i Gemelli di Guidonia, i cantanti di Viva RaiPlay

Sono Pacifico, Eduardo e Gino, tre fratelli legati dalla passione per la comicità e per la musica. Hanno cominciato con le prime prove tra le mura di casa. E oggi si esibiscono accanto a Fiorello.

Fiorello è tornato sugli schermi della Rai con Viva RaiPlay!, il varietà che ha preso il via il 4 novembre 2019. E non è da solo sul palcoscenico: ci sono diversi volti celebri, tra cui i ballerini del gruppo Urban Theory, il maestro Enrico Cremonesi, il giornalista Vincenzo Mollica (in versione pupazzo) e il rapper Danti (al secolo Daniele Lazzarin). Non mancano poi, con il loro carico di comicità e musica, tre fratelli canterini. O meglio, come li ha ribattezzati lo stesso showman catanese, i Gemelli di Guidonia.

L’ESIBIZIONE DEI TRE GEMELLI A TÚ SÍ QUE VALES

Sul palco di Tú sí que Vales, nel novembre del 2017, si esibirono con il nome Gemelli di Guidonia. Ma l’appellativo potrebbe essere fuorviante. Perché, in realtà, le tre ugole d’oro sono “soltanto” fratelli. Si chiamano Pacifico, Gino ed Eduardo Acciarino. Il talento che li ha fatti brillare? Fare loro i testi di canzoni celebri e riproporli in chiave ironica. Durante quella puntata si esibirono proponendo rivisitazioni dei Neri per caso, di Shakira e di Marco Mengoni. E fecero il pieno di consensi, ottenendo quattro pareri positivi dalla giuria e il 100% della giuria popolare. Ma trasmettere quello che fanno non è semplice. Più facile vederli all’opera. Sui loro profili social (in cui ci sono scatti che li immortalano con i grandi volti dello showbusiness, tra cui Michele Zarrillo, Beppe Vessicchio, Mahmood), si definiscono giocherelloni della musica, comici, intrattenitori. E, in effetti, sembra non ci sia una definizione migliore per descrivere la loro arte.

I Gemelli di Guidonia cantano Buca Buca, rivisitazione della canzone Tuca tuca, di raffaella Carrà

I GEMELLI DI GUIDONIA E IL BUCA BUCA

I tre fratelli canterini si cimentano nella musica, nel teatro, nella televisione. Ma la loro specialità è stravolgere le canzoni più note. Ed è quello che hanno fatto con uno degli evergreen della tradizione italiana: il Tuca Tuca (1971) dell’intramontabile Raffaella Carrà. Basta un attimo affinché il celebre ritornello si trasformi subito in Buca Buca, un’esclamazione che i tre fratelli emettono all’unisono, mentre percorrono in auto una strada evidentemente poco asfaltata. Ma nemmeno il conseguente «mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi piaci, mi pia» sopravvive all’estro creativo dei tre. E, forse pensando agli ammortizzatori, si trasforma in un più gretto «mortacci, mortacci, mortacci, mortacci, mortac’».

L’ARRIVO IN TELEVISIONE DOPO L’ESIBIZIONE DAVANTI AL PAPA

Ed è grazie all’affiatamento a cui lavorano inconsapevolmente da una vita intera che i primi successi non si sono fatti attendere. Era infatti il lontano 1999 quando, giovanissimi, vinsero il Tiburfestival. Un’altra grande soddisfazione arrivò nel 2000, quando si esibirono in due occasioni in piazza San Pietro, proprio sotto gli occhi di Papa Giovanni Paolo II. Da allora le occasioni per stare sotto i riflettori della Rai si moltiplicarono. Oltre ai programmi del palinsesto notturno, cominciarono a vantare collaborazioni con Rai International e con Claudio Baglioni (con cui collaborarono nella manifestazione “O’scia” a Lampedusa). Nel 2010 i tre fratelli romani d’adozione divennero ospiti fissi su Radio 2 in diretta da Sanremo e parteciparono nella veste di co-conduttori alla serata di commemorazione per i 149 anni dell’esercito Italiano.

I TRE FRATELLI SONO “EFFERVESCENTI NATURALI”

L’appellativo Gemelli di Guidonia si deve a Fiorello, che glielo ha attribuito durante una puntata del programma Edicola Fiore. Ma la loro formazione fraterna si chiamava originariamente Effervescenti naturali. La collaborazione che li lega nella carriera cominciò sotto forma di gioco, tra le mura di casa Acciarino. A Pacifico piaceva esercitarsi con una piccola tastiera. E Gino, che invece si dilettava con il canto, non tardò a sfruttare l’abilità del fratello per misurarsi insieme a lui con i primi duetti. La formazione si allargò al trio quando Eduardo mostrò di condividere con i due fratelli maggiori la vena istrionica che li ha portati a fare tanta strada insieme.

OLTRE LA MUSICA, LA RADIO, IL TEATRO

Le occasioni di collaborazione non si sono fermate all’ambito musicale per i tre fratelli. Nel 2015 si sono spalancate anche le porte del teatro, quando sono stati ingaggiati nel cast dell’ultimo tour teatrale di Fiorello dal titolo L’ora del Rosario. La tournée, dopo diversi appuntamenti in tutta Italia, ha valicato i confini del Paese, sconfinando a Parigi, Londra, Zurigo, Lugano e Bruxelles. Nel 2018 sono poi diventati ospiti fissi di Radio Deejay. Gli appuntamenti negli studi radiofonici hanno cominciato ad alternarsi a quelli negli studi televisivi di Tv2000, dove sono regolarmente intervenuti nei panni di comici.

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Chi sono gli Urban Theory, i ballerini di Viva Raiplay!

Il gruppo, originario della Liguria, ha partecipato all'edizione 2019 di Italia’s Got Talent, riuscendo a raggiungere la finale.

Gli Urban Theory tornano sul piccolo schermo dopo l’esperienza a Italia’s Got Talent 2019. Lo showman Rosario Fiorello li ha voluti con sé nel cast di Viva RaiPlay!, il nuovo varietà da lui condotto e andato in onda per le prime cinque puntate (dal 4 all’8 novembre 2019) in versione ridotta sia su Rai 1 sia su Raiplay, e dal 13 novembre in esclusiva sulla rinnovata piattaforma Rai. I cinque ballerini prendono parte allo show insieme al rapper e cantante Danti, al trio di cantanti e intrattenitori Gemelli di Guidonia, al maestro Enrico Cremonesi e al giornalista e scrittore Vincenzo Mollica in versione pupazzo.

URBAN THEORY: CHI SONO I COMPONENTI DEL GRUPPO

I ballerini che fanno compagnia a Fiorello sul palco di Viva RaiPlay! sono cinque giovani ragazzi originari di Vallecrosia, un piccolo comune in provincia di Imperia. Accomunati dalla passione per l’hip hop sin da bambini, i membri del gruppo sono Jessica Demaria (l’unica donna) Lorenzo Piantoni, Riccardo Marano, Davide Sala e Fabiano Paglieri.

URBAN THEORY A ITALIA’S GOT TALENT 2019

Quella di Viva RaiPlay! non è la prima esperienza televisiva per il gruppo di ballerini. Essi sono stati infatti tra i protagonisti dell’edizione 2019 di Italia’s Got Talent, in cui sono riusciti a ottenere un Golden Buzzer da Federica Pellegrini, che gli ha garantito l’accesso immediato in finale. Tuttavia, nella fase conclusiva della competizione il gruppo non è riuscito ad avere la meglio.

URBAN THEORY SU INSTAGRAM

I membri del gruppo non si esibiscono soltanto nei programmi televisivi, ma sono molto attivi anche sui social. Il loro profilo Instagram, per esempio, conta oltre 7mila follower: su di esso vengono postati i video e le fotografie delle performance del gruppo, che sono molto seguite dai fan.

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Chi sono gli Urban Theory, i ballerini di Viva Raiplay!

Il gruppo, originario della Liguria, ha partecipato all'edizione 2019 di Italia’s Got Talent, riuscendo a raggiungere la finale.

Gli Urban Theory tornano sul piccolo schermo dopo l’esperienza a Italia’s Got Talent 2019. Lo showman Rosario Fiorello li ha voluti con sé nel cast di Viva RaiPlay!, il nuovo varietà da lui condotto e andato in onda per le prime cinque puntate (dal 4 all’8 novembre 2019) in versione ridotta sia su Rai 1 sia su Raiplay, e dal 13 novembre in esclusiva sulla rinnovata piattaforma Rai. I cinque ballerini prendono parte allo show insieme al rapper e cantante Danti, al trio di cantanti e intrattenitori Gemelli di Guidonia, al maestro Enrico Cremonesi e al giornalista e scrittore Vincenzo Mollica in versione pupazzo.

URBAN THEORY: CHI SONO I COMPONENTI DEL GRUPPO

I ballerini che fanno compagnia a Fiorello sul palco di Viva RaiPlay! sono cinque giovani ragazzi originari di Vallecrosia, un piccolo comune in provincia di Imperia. Accomunati dalla passione per l’hip hop sin da bambini, i membri del gruppo sono Jessica Demaria (l’unica donna) Lorenzo Piantoni, Riccardo Marano, Davide Sala e Fabiano Paglieri.

URBAN THEORY A ITALIA’S GOT TALENT 2019

Quella di Viva RaiPlay! non è la prima esperienza televisiva per il gruppo di ballerini. Essi sono stati infatti tra i protagonisti dell’edizione 2019 di Italia’s Got Talent, in cui sono riusciti a ottenere un Golden Buzzer da Federica Pellegrini, che gli ha garantito l’accesso immediato in finale. Tuttavia, nella fase conclusiva della competizione il gruppo non è riuscito ad avere la meglio.

URBAN THEORY SU INSTAGRAM

I membri del gruppo non si esibiscono soltanto nei programmi televisivi, ma sono molto attivi anche sui social. Il loro profilo Instagram, per esempio, conta oltre 7mila follower: su di esso vengono postati i video e le fotografie delle performance del gruppo, che sono molto seguite dai fan.

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Chi è Enrico Cremonesi, il “maestro” di Viva Raiplay

Ha esordito nel mondo musicale collaborando con Enrico Ruggeri. Dal 1994 in poi è stato uno dei più intimi collaboratori di Rosario Fiorello nei suoi programmi televisivi e radiofonici. Ultimamente ha rivelato di essere vegano.

Il 4 novembre 2019 è cominciato Viva Raiplay!, il nuovo e attesissimo varietà di Fiorello che ha esordito in versione ridotta su Rai1 ma che dal 13 novembre sarà disponibile in esclusiva sulla rinnovata piattaforma Rai. A fare compagnia al comico siciliano sul palco dello Show c’è quest’anno un cast composto da vecchie e nuove conoscenze, tra cui il rapper e cantautore Danti, i ballerini del gruppo Urban Theory, il trio di cantanti e intrattenitori Gemelli di Guidonia e il giornalista e scrittore Vincenzo Mollica, che per l’occasione presta la voce al pupazzo di se stesso. Infine, l’immancabile maestro Enrico Cremonesi, che collabora con Fiorello dal ’94.

IL MAESTRO ENRICO CREMONESI

Enrico Cremonesi, anche noto come “Maestro Cremonesi”, è uno dei più vecchi collaboratori dello showman catanese. Nato a Milano il 28 maggio del 1969, il compositore ha scoperto la passione per la musica a quattro anni, subito dopo essere stato iscritto dai genitori a un corso di pianoforte. A 11 anni ha cominciato a suonare come organista nella sua parrocchia, mentre a 12 ha cominciato a esibirsi con dei piccoli gruppi. A livello professionale ha debuttato a 20 anni, cominciando a suonare in tournée con il cantautore Enrico Ruggeri.

LA COLLABORAZIONE CON FIORELLO

Il sodalizio di Cremonesi con Fiorello è iniziato nel 1994, continuando poi a livello televisivo e radiofonico in programmi di successo come Non dimenticate lo spazzolino da denti, La febbre del venerdì sera, Buona domenica, Superboll, Stasera pago io, Viva Radio 2 e il Fiorello Show. Tuttavia, la sua carriera non si limita alle collaborazioni con il comico: egli ha infatti curato le musiche per il film di Carlo Vanzina In questo mondo di ladri, nel 2004, e firmato, due anni più tardi, la colonna sonora dei Giochi paralimpici invernali di Torino 2006.

ENRICO CREMONESI È VEGANO

Come specificato da Fiorello durante la seconda puntata di Viva Raiplay! Enrico Cremonesi è vegano. Ad ammetterlo, però, era stato lui stesso nel 2018, in un’intervista a Vegolosi.it, nella quale raccontava di aver cambiato alimentazione da un giorno all’altro, optando per una dieta a base di soli alimenti vegetali. «Non ostento mai il mio stile di vita e soprattutto non lo uso come metro di giudizio per le scelte altrui», aveva detto in quell’occasione il compositore, aggiungendo poi: «sono sempre contento di condividere la mia esperienza con chi è interessato a saperne di più ma non voglio convincere nessuno ad adottare uno stile di vita simile al mio».

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