L’allarme Ocse sulla capacità di lettura degli studenti italiani

Secondo l'ultimo rapporto Pisa, solo un 15enne su 20 è in grado di comprendere un testo complesso. Si confermano il divario Nord-Sud e quello licei-istituti tecnici.

Se le competenze in lettura dei 15enni italiani restano stabili nel lungo periodo, diminuiscono rispetto ad alcuni cicli Pisa (Programma per la valutazione internazionale dello studente): il punteggio in lettura del 2018 non si discosta in modo significativo da quello dell’ultima rilevazione Pisa, mentre peggiora rispetto al ciclo del 2000 (-11 punti) e al 2009 (-10 punti), ma anche rispetto al ciclo del 2012 (-13 punti). Rispetto al 2000, la performance degli studenti del Nord Est diminuisce di 26 punti e di 19 punti quella degli studenti del Nord Ovest, che nel 2018 conseguono un punteggio inferiore anche a quello del 2012 (-15 punti). Per gli studenti del Sud il peggioramento rispetto al 2009 è -16 punti e rispetto al 2012 -23 punti. Resta costante nei vari cicli Pisa la competenza in lettura degli studenti del Centro e di quelli del Sud Isole. È quanto emerge dall’ultimo Rapporto Ocse-Pisa, presentato il 3 dicembre. In tutte le tipologie di istruzione, ad eccezione della Formazione professionale, si osserva un decremento delle competenze in lettura rispetto al ciclo del 2000 (in media -26 punti) e rispetto al 2009 (in media -20).

L’ITALIA SOTTO LA MEDIA OCSE

Gli studenti italiani in lettura ottengono un punteggio di 476, inferiore alla media Ocse (487), collocandosi tra il 23° e il 29° posto tra i Paesi Ocse. Il punteggio non si differenzia da quello di Svizzera, Lettonia, Ungheria, Lituania, Islanda e Israele. Le province cinesi di Beijing, Shanghai, Jiangsu, Zhejiang e Singapore ottengono un punteggio medio superiore a quello di tutti i Paesi che hanno partecipato a Pisa. Hanno partecipato alla prova Pisa 11.785 studenti quindicenni italiani, divisi in 550 scuole totali. Pisa è un’indagine internazionale promossa dall’Ocse, con cadenza triennale. Il primo ciclo dell’indagine si è svolto nel 2000; il 2018 è stato il settimo ciclo. L’Italia partecipa fin dal primo ciclo. Alla rilevazione Pisa 2018 hanno partecipato 79 Paesi di cui 37 Paesi Ocse.

SI CONFERMA IL DIVARIO NORD-SUD

In Italia i divari territoriali sono molto ampi e si conferma il divario Nord-Sud: gli studenti delle aree del Nord in lettura ottengono i risultati migliori (Nord Ovest 498 e Nord Est 501), mentre i loro coetanei delle aree del Sud sono quelli che presentano le maggiori difficoltà (Sud 453 e Sud Isole 439). I quindicenni del Centro conseguono un punteggio medio di 484, superiore a quello degli studenti del Sud e Sud Isole, inferiore a quello dei ragazzi del Nord Est, ma non diverso da quello dei quindicenni del Nord Ovest. Forti anche le differenze anche fra tipologie di scuola frequentate dagli studenti: i ragazzi dei Licei ottengono i risultati migliori (521), seguono quelli degli Istituti tecnici (458) e, infine, quelli degli Istituti professionali (395) e della Formazione professionale (404). Queste ultime due tipologie di istruzione presentano punteggi in lettura che non si differenziano tra loro. A livello medio Ocse, circa il 77% degli studenti raggiunge almeno il livello 2, considerato il livello minimo di competenza in lettura. L’Italia presenta una percentuale di studenti che raggiunge almeno il livello minimo di competenza in lettura analoga alla percentuale media internazionale.

LA DIFFERENZA TRA LICEI E ISTITUTI TECNICI

Divari ancora più ampi si osservano tra le diverse tipologie di istruzione. Nei Licei troviamo la percentuale più elevata di studenti top performer (9%) e, al tempo stesso, quella più bassa di low performer (8%). Negli Istituti tecnici la percentuale di top performer scende al 2%, mentre il 27% degli studenti non raggiunge il livello 2; livello non raggiunto da almeno il 50% degli studenti degli Istituti professionali e della Formazione professionale. In generale, il Report diffuso oggi, per quanto riguarda la lettura, dimostra che gli studenti italiani sono più bravi nei processi di comprensione (478) e di valutazione e riflessione (482) piuttosto che nell’individuare informazioni (470). Per quanto riguarda invece le sotto-scale relative alla fonte, gli studenti italiani ottengono risultati più elevati nei testi multipli (481) piuttosto che in quelli singoli (474).

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