Cresce la fronda contro Paragone nel M5s

Dopo il no solitario alla manovra del giornalista, sempre più senatori pentastellati chiedono le sue dimissioni.

«I fuoriusciti dal M5s? Io non riesco a convincere nessuno, se una persona cambia idea lo può fare»: allarga le braccia Beppe Grillo prima di incontrare i gruppi parlamentari del Movimento. Dove tuttavia risulta assente Gianluigi Paragone, unico senatore pentastellato ad aver votato “no” alla manovra a Palazzo Madama. Contro il giornalista sembra montare una nuova fronda tra i grillini, e chiedono le sue dimissioni il vicepresidente del Gruppo alla Camera, Riccardo Ricciardi e il deputato Michele Gubitosa.

«Paragone dovrebbe dimettersi da parlamentare. Oltre a non aver votato la fiducia alla manovra (…) continua ad attaccare Luigi Di Maio. Ci chiediamo perché, invece di continuare a provocare, non si dimetta da parlamentare visto che, ormai, non è più in linea con le battaglie del Movimento?», è stato l’attacco diretto di Gubitosa.

«Sin dal post voto delle elezioni europee, si è allontanato dalle posizioni del MoVimento, e si è avvicinato sempre di più a quelle dell’opposizione. Dai nostri iscritti abbiamo ricevuto il mandato chiaro di sostenere questo esecutivo guidato da Giuseppe Conte. Paragone non rispetta né loro, né tutti gli altri portavoce in parlamento che lavorano per l’esclusivo interesse dei cittadini. (…) Sia coerente, almeno per una volta e, come aveva annunciato di fare quest’estate, lasci il parlamento», ha fatto sapere in una nota il vicecapogruppo alla Camera Ricciardi.

«#ParagoneShow è in stato confusionale. Dategli un programma Tv da condurre o un giornale da guidare, sarà in crisi d’astinenza da palcoscenico. Ha buone esperienze come guida del quotidiano La Padania e come vice-direttore di Libero», ha scritto in un post il presidente della commissione Cultura M5s Luigi Gallo.

«Paragone può andare via se non si trova più bene nel M5S, ma sia chiaro: chi si dimette va a casa», ha detto il senatore M5 Gianluca Ferrara, lasciando la riunione con Beppe Grillo.

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