Tel Aviv ha dichiarato di aver risposto a razzi sparati dal Golan: «Non lasceremo che Teheran si radichi oltreconfine». Almeno 11 morti.
«In seguito al lancio di razzi verso il Golan ieri da parte di una forza iraniana situata in territorio siriano, Israele ha colpito questa notte decine di obiettivi militari in Siria», ha annunciato il portavoce militare israeliano. Fra l’altro sono stati centrati obiettivi della Forza Quds iraniana ed obiettivi delle forze armate siriane. Israele continuerà a operare contro l’approfondimento della presenza militare iraniana in Siria, ha aggiunto il portavoce. Durante l’attacco, ha aggiunto il portavoce, da una batteria di difesa aerea è stato lanciato un missile verso gli aerei da combattimento israeliani «malgrado i nostri chiari avvertimenti».
DISTRUTTI ANCHE OBIETTIVI MILITARI SIRIANI
Di conseguenza – ha precisato – sono state distrutte anche alcune batterie di difesa aerea siriana. L’attacco di ieri verso le alture del Golan, secondo il portavoce, «è una chiara prova a conferma della volontà dell’Iran di mettere radici militari in Siria, cosa che minaccia la sicurezza israeliana, la stabilità regionale ed il regime siriano». Israele, ha precisato, considera il regime siriano responsabile per attacchi lanciati dal proprio territorio verso lo Stato ebraico.
ALMENO 11 MORTI
Sono 11 le persone uccise in raid israeliani in Siria nelle prime ore del mattino oggi, fra cui sette non siriani e molto probabilmente iraniani, stando a Rami Abdurrahman che guida l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Secondo lo stesso Osservatorio i raid israeliani hanno avuto come obiettivo arsenali della forza Al Quds iraniana alla periferia di Damasco, nei quartieri di Kisweh e Qudsaya. Sempre secondo Abdurrahman nel mirino dei raid anche altre aree, fra cui la base aerea di Mazzeh dell’Ovest di Damasco.
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