Della Torre dell'Azienda lombarda edilizia residenziale: «Quello degli imbecilli è un gene». Di Marco, consigliere regionale M5s: «Becero e vergognoso, riveste ruoli di vertice nell'amministrazione dei beni pubblici».
Ormai sono un marchio registrato, hanno più o meno un leader e un manifesto, invadono le piazze e collezionano nuovi fan. Ma anche tanti nemici. Sono le sardine, il movimento nato dal basso per contrastare l’avanzata populista e sovranista di Matteo Salvini. A qualcuno però la cosa non va giù. Prima c’è stato il professore emiliano che ha minacciato i suoi studenti nel caso fossero andati a manifestare, ora è spuntato Corrado Della Torre, direttore generale di Aler, l’Azienda lombarda edilizia residenziale di Brescia-Mantova-Cremona in quota Lega. Che ha scatenato un altro caso politico.
IL M5S: «PARLA COME UN ODIATORE QUALSIASI»
In un post su Facebook ha scritto: «Le sardine infilatevele nel c…, evidentemente quello degli imbecilli è un gene». Nicola Di Marco, consigliere regionale del Movimento 5 stelle Lombardia, ha commentato così: «Sono dichiarazioni becere e vergognose, Della Torre ogni volta che parla rappresenta un ente regionale di primo piano, non può parlare come un odiatore qualsiasi». Poi ha aggiunto: «Il movimento delle sardine, al di là di quello che esprime, va rispettato soprattutto da chi riveste ruoli di vertice nell’amministrazione di beni pubblici».
MA A FERRARA C’È UN LEGHISTA CHE VUOLE INCONTRARLE
Non tutti i leghisti però dialogano a suon di insulti. Il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, in vista della manifestazione prevista per sabato 30 novembre, ha detto: «Per le sardine la porta del Comune è sempre aperta, sono disponibile a incontrare gli organizzatori e ad ascoltare idee e proposte». Fabbri, ospite di Omnibus, ha aggiunto: «L’occasione è ottima per uscire dagli schemi della contrapposizione, la nostra amministrazione si è insediata da poco, stiamo costruendo le basi per il futuro della città e siamo aperti al dialogo con chiunque abbia qualcosa da dire e voglia contribuire al bene comune, superando le logiche della strumentalizzazione politica».
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