Perquisizioni della Finanza sui fondi della Lega

Le Fiamme gialle nella sede dell'Associazione Maroni presidente. Operazione nell'ambito dell'inchiesta sui 49 milioni confiscati al partito di Salvini.

Fondi della Lega, ci risiamo. La guardia di finanza ha eseguito una serie di perquisizioni nell’ambito dell’indagine della procura di Genova sui 49 milioni confiscati in via definitiva al partito di Matteo Salvini. Le verifiche, secondo quando si è appreso, riguarderebbero in particolare l’Associazione Maroni presidente.

REATI PRESCRITTI MA CONFISCA CONFERMATA

L’inchiesta genovese è nata da quella sui rimborsi elettorali che la Lega avrebbe ottenuto ai danni del parlamento tra il 2008 e il 2010, falsificando rendiconti e bilanci. Il processo si è concluso il 6 agosto con una sentenza della Cassazione che ha dichiarato prescritti i reati per Umberto Bossi e per il tesoriere Francesco Belsito, ma ha confermato la confisca dei 49 milioni.

PRESUNTO RICICLAGGIO DI UNA PARTE DEI FONDI

L’ipotesi su cui stanno ora lavorando i magistrati genovesi riguarda il presunto riciclaggio di parte di quei fondi, che da settembre il partito sta restituendo allo Stato a rate: secondo i pm alcuni dei 49 milioni sarebbero stati fatti sparire in Lussemburgo attraverso la banca Sparkasse di Bolzano e poi fatti rientrare, in parte, subito dopo i primi sequestri disposti della procura.

ASSOCIAZIONE «TENUTA NASCOSTA»

La banca ha invece sempre sostenuto che quei fondi (circa 10 milioni) fossero soldi dello stesso istituto, slegati dal partito. A giugno 2019, inoltre, investigatori e inquirenti genovesi hanno ascoltato, come persona informata sui fatti, l’ex consigliere della lista Maroni presidente, Marco Tizzoni, che a Milano aveva presentato un esposto in cui aveva adombrato il sospetto che l’Associazione Maroni presidente «fosse stata tenuta nascosta ai consiglieri dovendo servire quale soggetto occulto di intermediazione finanziaria in favore della Lega o di terzi».

IL PRESIDENTE È L’ASSESSORE GALLI

Il presidente dell’Associazione – stando a quanto si legge nello statuto pubblicato sul sito – è Stefano Bruno Galli, che è anche assessore all’Autonomia e alla Cultura della Regione Lombardia, mentre il consiglio direttivo è composto da Andrea Cassani, Ennio Castiglioni e dall’ex sottosegretario Stefano Candiani. La tesoriera è Federica Moro.

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