Il velivolo è stato scambiato per errore per un bersaglio nemico dal sistema di difesa, che era in allerta dopo l'attacco alle basi americane in Iraq. E Zarif incolpa «l'avventurismo» degli Stati Uniti.
Quattro giorno dopo la strage che ha portato alla morte di 176 persone, l’Iran ha ammesso di aver abbattuto per errore l’aereo dell’Ukraine Interntational Airlines decollato da Teheran poche ore dopo l’attacco alle basi americane in Iraq.
«La Repubblica islamica dell’Iran si rammarica profondamente per questo errore disastroso», ha detto il presidente Hassan Rouhani, «le indagini proseguiranno per identificare e perseguire» i responsabili di «questo sbaglio imperdonabile».
Le forze armate iraniane hanno spiegato che il Boeing è stato «erroneamente» e «involontariamente» preso di mira dalla contraerea, che lo ha scambiato per un «velivolo ostile». Il sistema di difesa era in allerta per contrastare ogni possibile ritorsione degli americani dopo l’attacco alle basi militari in Iraq. E il Boeing è stato erroneamente identificato come un bersaglio nemico.
MA ZARIF INCOLPA «L’AVVENTURISMO» DEGLI STATI UNITI
Sebbene Teheran abbia riconosciuto la propria responsabilità, il ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif ha tuttavia affermato che «l’errore» è avvenuto in un «momento di crisi causato dall’avventurismo degli Stati Uniti».
TRUDEAU CHIEDE GIUSTIZIA PER LE VITTIME
Il premier canadese, Justin Trudeau, ha chiesto «trasparenza e giustizia» per le vittime, ricordando che 63 vittime erano canadesi, molti con doppia nazionalità iraniana.
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