Parabola a destra per l'ex dem passata prima dalle fila di Articolo Uno e poi approdata al Carroccio. Nel 2017 le prime crepe con Renzi, fino alla svolta sovranista del 2019.
Uscire per andare alla sinistra dei Partito democratico per poi approdare alla Lega di Matteo Salvini. È stata la parabola di Eleonora Cimbro. Classe 1978, di Bollate, laureata in lettere classiche, insegnante e madre di cinque figli, Cimbro è stata deputata dal 2013 per il Pd e recentemente, stando a quanto scritto dal portale ilnotiziario.net, è approdata al Carroccio dopo un breve periodo dentro Leu.
DALL’ATTIVISMO ALLA ROTTURA COI DEM
La notizia ha fatto molto discutere sopratutto per il passato dell’ex deputata e il suo attivismo locale tra le fila dem. In passato era stata consigliera comunale e anche segretaria del circolo locale del Pd. Dal 2013, dopo l’elezione a Montecitorio, ha sempre votato la fiducia ai vari governi, da Letta a Gentiloni, passando per Renzi, anche se non ha mai nascosto le sue critiche all’ex segretario. Nel 2017 la prima svolta con il passaggio alla neonata formazione Articolo Uno-Mdp. Un passaggio non senza polemiche dato che la federazione milanese del Pd la indicò con altri colleghi come morosa nei confronti del partito.
LA MANCATA ELEZIONE E L’APPRODO AL CARROCCIO
Con la fine della legislatura è arrivata la candidatura con Leu alle politiche del 2018 per il Senato nel collegio uninominale di Rozzano. Il voto, però, non è andato come previsto. Cimbro ha infatti raccolto solo il 2,6% con il seggio poi vinto da Ignazio La Russa. Nei mesi successivi è arrivata una progressiva virata verso destra. A ottobre, sempre su ilnotiziario.net, ha rilasciato un’intervista in cui confermava il passaggio nell’aria sovranista poi sancito anche da post sui social in cui mostrava di gradire libri e interventi di Diego Fusaro. Un percorso culminato il 7 gennaio con l’iscrizione e con la tessera firmata dallo stesso Salvini, come sancito da una foto tra i due.
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