Ana Maria Lacramioara Di Piazza aveva 30 anni e aspettava un figlio dal suo assassino. Gli aveva chiesto dei soldi, lui glieli aveva promessi, poi la lite e il femminicidio.
Aspettava un figlio dall’uomo che l’ha uccisa, Ana Maria Lacramioara Di Piazza, 30enne di origini rumene adottata da una coppia del piccolo centro in provincia di Palermo. Antonino Borgia, l’imprenditore di Partinico che la donna frequentava, ha confessato di averla presa a coltellate e colpi di bastone, e ha ricostruito le fasi del delitto.
UNA RELAZIONE INIZIATA DA UN ANNO
Ana Di Piazza, che aveva iniziato una relazione da un anno con l’imprenditore, gli aveva detto di essere incinta. I due si sono incontrati nella zona di Balestrate, il 22 novembre verso le 7. Lei è salita a bordo del furgone bianco in un cantiere dove l’impresa di Borgia, che realizza piscine, stava facendo alcuni lavori. La vittima aveva chiesto dei soldi all’uomo, circa 3 mila euro. Lui la sera prima aveva promesso di darglieli. Una volta arrivati al cantiere, dopo un rapporto sessuale, i due avrebbero iniziato a litigare. A quel punto Borgia ha estratto un coltello colpendo la donna alla pancia. Lei ha tentato di fuggire ma l’imprenditore l’ha rincorsa facendola risalire sul furgone. L’uomo aveva promesso alla vittima di portarla in ospedale. Ma nuovamente lungo la strada i due hanno ripreso a litigare. Alla fine lui l’ha colpita in testa con un bastone e poi le ha tagliato la gola. Ha nascosto il corpo nelle campagne.
DECISIVO UN TESTIMONE
Le aggressioni sarebbero state segnalate ai carabinieri della compagnia di Partinico da due testimoni che hanno chiamato in caserma. Dopo il fermo di Borgia, alle 17.30 circa si è presentato un uomo che ha riferito di avere visto in alcune riprese del sistema di videosorveglianza della sua abitazione in campagna a Balestrate la scena di un’aggressione. Nelle immagini c’era un uomo che senza pantaloni inseguiva una giovane insanguinata. Dopo che la donna aveva gridato di aspettare un figlio da lui Borgia avrebbe gettato il coltello, che sarà ritrovato dai carabinieri della compagnia di Partinico sporco di sangue, fa salire la giovane nel furgone per dirigersi verso l’ospedale di Partinico.
IL CORPO RITROVATO DAI CARABINIERI
Nel corso delle indagini i militari sono riusciti a ritrovare prima il corpo legato e nascosto in campagna con un telo e sotto le frasche e poi il furgone dell’imprenditore che aveva avuto il tempo di fare colazione in un bar, ripulire il mezzo e iniziare gli incontri di lavoro. Nel pomeriggio, dopo il pranzo, l’uomo è andato anche dal barbiere. L’indagine è coordinata dall’aggiunto Annamaria Picozzi e dal pm Chiara Capoluongo. Borgia è stato portato in carcere.
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