Il lavoro di cura affonda il tasso di occupazione femminile in Italia

Solo il 57% delle madri con figli piccoli o parenti non autosufficienti riesce ad avere un impiego al di fuori della famiglia, mentre per i padri la quota sfiora il 90%. Tra le lavoratrici il 38,3% "sceglie" di modificare i propri orari, più spesso riducendoli.

Il lavoro di cura affonda il tasso di occupazione femminile in Italia e il confronto con quello maschile non lascia spazio a dubbi: le donne sono pesantemente penalizzate per quanto riguarda la possibilità di conciliare i tempi da dedicare alla famiglia con quelli richiesti da un impiego nella società.

Secondo gli ultimi dati Istat riferiti al 2018 e contenuti nel rapporto “Conciliazione tra lavoro e famiglia”, infatti, il tasso di occupazione delle madri tra i 25 e i 54 anni con figli piccoli o parenti non autosufficienti è fermo al 57%, mentre quello dei padri sfiora il 90% (89,3%).

L’11,1% delle madri con almeno un figlio non ha mai lavorato, un dato che supera di tre volte la media europea (3,7%). E sono sempre le madri, molto più dei padri, a “scegliere” di modificare il proprio orario di lavoro per prendersi cura della famiglia: il 38,3% contro l’11,9%.

ORARIO RIDOTTO PER SEI DONNE SU DIECI

Tra le madri che hanno modificato aspetti del proprio lavoro, più di sei su dieci hanno ridotto l’orario e circa due su dieci lo hanno cambiato senza ridurlo. Tra i padri, invece, la modifica dell’orario (38,3%) è prevalente sulla sua riduzione (27,2%).

SCARSO RICORSO AI SERVIZI PUBBLICI E PRIVATI

Le diverse dinamiche occupazionali tra madri e donne senza figli sono più evidenti al Sud, con uno scarto del 16% del tasso di occupazione a favore delle seconde. Risultano più contenute al Centro e al Nord, con una differenza dell’11% e del 10% rispettivamente. In generale, poco meno di un terzo delle famiglie italiane con figli fino a 14 anni usa servizi pubblici o privati come asili nido, scuole materne, ludoteche, baby sitter o altro. Al Sud il 24,9%, al Centro il 33,3% e al Nord il 34,5%.

AFFIDAMENTO SU NONNI E AMICI

Il 38% dei nuclei familiari preferisce fare affidamento sull’aiuto dei parenti, soprattutto dei nonni, oppure degli amici. I servizi sono considerati troppo costosi nel 9,4% dei casi, assenti o privi di posti disponibili nel 4,4%. Tra le madri con figli piccoli che dicono di non utilizzarli, tuttavia, il 15% ne avrebbe bisogno. E la quota sale al 23,2% per quante hanno figli fino a 5 anni.

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